Il Simple Object Access Protocol (SOAP) è stato standardizzato per la prima volta l’8 Aprile del 2000 con la versione 1.1[1].L’attuale versione 1.
Il Simple Object Access Protocol (SOAP) è stato standardizzato per la prima volta l’8 Aprile del 2000 con la versione 1.1[1].
L’attuale versione 1.2[2] ha perfezionato alcuni concetti e definito meglio alcune caratteristiche per rendere migliore l’interoperabilità; questa seconda versione del protocollo ha creato due documenti:
- il SOAP 1.2 framework[3], che definisce la struttura dei messaggi SOAP e il come questi possono interagire come mezzo di scambio di informazioni o come sistema di chiamata a procedure remote (RPC);
- il SOAP 1.2 adjuncts[4], definisce in maniera univoca l’encoding, cioè il modo di rappresentare gli oggetti all’interno dl messaggio e quali oggetti possono essere rappresentati, in parole tecniche, definisce i data type per evitare confusioni nelle varie realizzazioni del protocollo.
Il SOAP fornisce un semplice e leggero meccanismo per lo scambio di informazioni fra pari, in un ambiente decentralizzato e distribuito utilizzando XML.
L’idea alla base di SOAP è che non è necessario che gli utenti di un servizio web conoscano alcunché su piattaforme o linguaggi di programmazione per usufruire del servizio: basta sapere inviare e ricevere messaggi SOAP. SOAP infatti non definisce alcun modello né una semantica di programmazione; piuttosto definisce un meccanismo semplice per esprimere la semantica di una applicazione, fornendo in modo modulare una descrizione e dei suoi contenuti.
Ciò permette che sia usato in una grande varietà di tipologie di sistemi che variano dai sistemi di messaging all’RPC.
SOAP è costituito da tre parti fondamentali:
- La busta Soap definisce una struttura generale per esprimere che cosa è un messaggio, chi dovrebbe occuparsi di esso e se esso è facoltativo o obbligatorio.
- Le regole di encoding di Soap stabiliscono come le informazionu devono essere codificate e serializzate, per una corretta rappresentazione al ricevente.
- La rappresentazione delle RPC all’interno di Soap definisce una convenzione che può essere usata per rappresentare le chiamate a distanza di procedura.
Riferimenti:
Documento ufficiale scaricabile presso l’URLhttp://www.w3c.org/TR/NOTE-SOAP-20000508
Documento ufficiale scaricabile presso l’URL: http://www.w3.org/TR/soap12-part0
Questo documento si trova presso l’URL: http://www.w3.org/TR/soap12-part1
Questo documento si trova presso l’URL: http://www.w3.org/TR/soap12-part2
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