Installiamo e configuriamo l’Application Server GlassFish Server 3

Installiamo e configuriamo l’Application Server GlassFish Server 3

In questo post vedremo le fasi di installazione ed i primi step di configurazione dell'Application Server GlassFish 3. GlassFish è stato sviluppato originariamente da Sun e poi passato ad Oracle nell'ambito dell'acquisizione della stessa Sun e "fortunatamente" sopravvive ancora all'interno dell'ampia gamma di prodotti Oracle affiancato dall'altro Application Server supportato da Oracle: Weblogic Server.

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In questo post vedremo le fasi di installazione ed i primi step di configurazione dell’Application Server Java GlassFish 3. GlassFish è stato sviluppato originariamente da Sun e poi passato ad Oracle nell’ambito dell’acquisizione della stessa Sun e “fortunatamente” sopravvive ancora all’interno dell’ampia gamma di prodotti Oracle affiancato dall’altro Application Server supportato da Oracle: Weblogic Server.

GlassFish supporta tutte le specifiche Java Enterprise Edition (J2EE full compliant) ed è l’implementazione di riferimento di queste specifiche, in particolare queste specifiche includono le API per le tecnologie: JDBC, RMI, e-mail, JMS, web services, XML, Servlet, JSF,  etc… .

GlassFish deriva da un progetto Open Source sviluppato congiuntamente da Sun ed Oracle. Esso usa per la parte persistenza il framework ORM Toplink, per la parte Servlet Container un derivato di Apache Tomcat ed infine un componente chiamato Grizzly che utilizza le API Java NIO che ne aumenta la scalabilità e la velocità.

Tra le altre componenti che fanno parte attualmente di GlassFish elenchiamo di seguito le principali:

  • Jersey per l’implementazione di Web Services di tipo RESTful;
  • JavaDB (Apache Derby) per la parte Database;
  • Mojarra come implementazione JSF;
  • OpenMQ per il supporto alla tecnologia JMS.

Esistono due versioni dell’Application Server Java GlassFish:

  • GlassFish Server Open Source Edition
  • Oracle GlassFish Server

il primo è la versione sviluppata e supportata dalla community Java e rilasciata sotto licenza Open Source, per essere precisi sono ben due le licenze free sotto cui è rilasciato:  la Common Development and Distribution License (CDDL) e la GNU General Public License (GPL) con classpath exception, la seconda versione è quella supportata ufficialmente da Oracle e disponibile solo per la valutazione. Inoltre la versione Oracle è perfettamente integrabile nella architettura Middleware Oracle che va sotto il nome di Fusion.

Nel nostro articolo utilizzeremo la versione Open Source Edition giunta alla versione 3.1.1 la quale supporta pienamente le specifiche Java 7 (resta da rimarcare che le specifiche Java EE sono implementate fino alla versione 6).

Procediamo ora con il download del prodotto andando all’URL:

http://glassfish.java.net/downloads/3.1.1-final.html

qui possiamo scegliere tra vari formati di packaging disponibili:  in formato .exe per piattaforme Windows, .sh per piattaforme Linux, Unix e MacOS (è poi presente una versione Unix specifica per AIX) ed infine in formato .zip utilizzabile su qualsiasi piattaforma. In questo tutorial scarichiamo il formato .zip che è compatibile con tutti gli O.S. prima elencati, andando all’URL:

http://download.java.net/glassfish/3.1.1/release/glassfish-3.1.1.zip

è disponibile anche la versione Multilanguage all’URL:

http://download.java.net/glassfish/3.1.1/release/glassfish-3.1.1-ml.zip

utilizziamo questa versione in quanto è disponibile anche la lingua italiana.

Ottenuto lo zip, lo scompattiamo in una directory col nome di default glassfish3 (ad esempio in Documenti sotto Windows o nella Home dell’utente se siamo in Linux, tale path lo denomineremo installation_path), nel mio caso ho utilizzato il nome di glassfish3_ml per differenziarla da quella in versione in sola lingua inglese. Sse abbiamo già una JRE o JDK inversione superiore o uguale alla 6 possiamo lanciare immediatamente il nostro server, in caso contrario dobbiamo scaricarne una versione almeno superiore alla 6 per poter utilizzare tutte le nuove feature del Server.

Ci sono essenzialmente due modi per lanciare il server, entrambi da linea di comando:

  • tramite l’eseguibile startsrv.bat o .sh presente sotto la cartella installation_path/glassfish/bin;
  • attraverso la console asadmin che possiamo lanciare tramite l’eseguibile asadmin.bat o .sh presente sia sotto la cartella installation_path/bin che installation_path/glassfish/bin. Una volta aperta la console diamo il comando start-domain domain1.
in entrambi i casi verrà avviato il Server nel dominio di default (domain1).
La console dei comandi asadmin

Una volta avviato correttamente il Server, possiamo collegarci alla console di amministrazione digitando l’indirizzo:

http://localhost:4848

Dopo essersi avviato, collegandoci sulla porta 4848, vedremo che la console di amministrazione viene caricata.
Riportiamo di seguito alcuni elementi di default del Server, quali la porta della console di gestione (4848) e quella HTTP (8080):
 
Elemento
Default
Domain Name
domain1
Master Password
changeit
Administration Password
admin
Administration Server Port
4848
HTTP Port
8080
HTTPS Port
8181
Pure JMX Clients Port
8686
Message Queue Port
7676

La password per accedere come utente admin alla console di gestione è admin (nella precedente versione V2 era adminadmin), ma c’è da precisare che nel nostro caso, cioè di installazione da formato .zip, la password non è settata (è vuota) e quando apriamo la console verremo direttamente loggati con l’utente admin (notiamo inoltra che all’interno della console non è presente alcun tasto o funzione per effettuare il logout).

Tramite la console asadmin è inoltre possibile aggiungere  GlassFish Server come servizio di Windows, basta digitare semplicemente il comando create-service:

Configuriamo GlassFish come servizio di Windows

così facendo troveremo GlassFish Server (associato al domain1) tra l’elenco dei servizi Windows:

Ritroviamo GlassFish Server tra i servizi di Windows

Per poter invece cambiare la password di Amministratore, bisogna entrare nella console di amministrazione, cliccare su Dominio nell’albero dei menù a sinistra e poi sul tab Password Amministratore, come riportato in figura:

Tramite il tab Password amministratore è possibile specificare una nuova password

dopo aver salvato, vedremo comparire in alto a destra il tastino di logout:

Adesso possiamo effettuare il logout

Nel tab affianco a sinistra Configurazione applicazione, possiamo configurare alcuni parametri con cui saranno distribuite le nostre applicazioni.

Ad esempio possiamo abilitare/disabilitare (abilitato di default) il ricaricamento delle applicazioni se alcuni file vengono modificati ed il tempo di polling che verifica tale cambiamento. Inoltre è presente un campo che permette di impostare il tempo di timeout della sessione di amministratore:

Impostiamo se ricaricare le applicazione se cambiano dei file e l

Nella sezione Impostazioni di distribuzione automatica possiamo abilitare/disabilitare (abilitato di default)  il deploy automatico da una cartella del nostro File System, di default è impostata la cartella autodeploy che si trova al path installation_path/glassfish/domains/domain1/autodeploy:

Nel tab Configurazione applicazione possiamo configurare la funzione di autodeploy

se proviamo a copiare una cartella in quel folder, essa verrà automaticamente caricata e deployata:

Copiando un file .war nella cartella autodeploy, questa verrà automaticamente pubblicata sul server

Per visualizzare tutte le applicazioni distribuite sul server, basta loggarsi nella console di amministrazione e cliccare sul menu Applicazioni dall’albero di navigazione a sinistra:

Visualizziamo le applicazioni caricate sul Server

Tramite il pulsante Distribuisce possiamo caricare manualmente le nostre applicazioni.

COMMENTS

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    Alessandro 7 anni ago

    Ciao,

    sai per caso come importare un file csv in un server GlassFIsh?

    Grazie

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    Grazie per la guida molto utile e dettagliata, che permette anche ai meno esperti di sapere come muoversi. Tornerò sul sito ancora in cerca di nuovi consigli su altre tematiche quando ne avrò necessità.